La rete elettrica è incentrata sulla programmazione della produzione in base alla previsione del consumo. Gli scambi informativi avvengono però esclusivamente tra operatori di sistema senza un coinvolgimento attivo dei consumatori. La conoscenza effettiva delle esigenze della domanda risulta pertanto troppo superficiale per poter programmare in anticipo il delicato equilibrio di rete. Di conseguenza si verificano continui sbilanciamenti con i seguenti effetti:
- aumento dei costi marginali associati al consumo dell’energia elettrica, con conseguente riduzione della redditività aziendale;
- impossibilità di valorizzare le fonti rinnovabili non programmabili;
- necessità di mantenere in funzione le centrali da fonti non rinnovabili;
- creazione di nuove centrali per far fronte a variazioni improvvise della domanda;
- limitata operatività nel mercato della flessibilità, incentrato principalmente sugli incentivi per la capacità;
- aumento dell’impronta carbonica.